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Una delle capacità tradizionalmente attribuite al c.d. "genio" consiste nel riuscire a vedere la semplicità al di sotto delle sovrastrutture più o meno complesse che la coprono. E in tal senso - a nostro parere - agì a suo tempo il genio del Premio Nobel Dario Fo inserendo la c.d. "oscenità" nella dimensione del "sacro". Una sacralità - secondo noi - operativa fin dall'epoca della riorganizzazione della società umana avvenuta con la c.d. rivoluzione agricola, cooperando al suo stabilirsi pure l'universale e vincolante strutturazione dei linguaggi, delle ideazioni, delle regole, delle religioni e dei relativi rituali. La tesi proposta dal libro riprende l'intuizione del grande attore e commediografo scomparso, provando a dimostrarla con metodo scientifico. Il quale consisterà in una semplice esposizione di fatti mitologici, selezionati ed analizzati sotto il profilo antropologico culturale. Prendendo spunto, in particolare, dalla sensazione che la principale attività di ogni Dio, se non la sola, sia quella generativa.